Gli strozzapreti romagnoli (in dialetto romagnolo “strozaprit) nascono nel periodo di dominazione pontificia. Sull’origine di questo bizzarro nome esistono varie versioni o leggende. In quegli anni pare che i preti riscuotessero, al posto del denaro, le uova dalle azdore le quali, in assenza di uova, inventarono questo tipo di pasta solo con acqua e farina, augurando al prete di… strozzarsi, mangiando proprio le uova con cui avrebbero dovuto preparare la sfoglia per la famiglia.
Un’altra versione della storia riporta, invece, che fosse abitudine per le famiglie del paese invitare il prete per il pranzo della domenica. Per l’occasione, le donne hanno inventato questo piatto e l’hanno fatto così buono da far abbuffare l’ospite, mentre i mariti speravano di nascosto che si strozzasse.
Altri esperti di tradizione romagnola, suggeriscono che l’etimologia del nome possa ricondursi alla “buona consistenza degli strozzapreti … che serviva a dominare la fame, tanto che anche il prete (che l’immaginario popolare ha sempre disegnato come buon mangiatore) ne sarebbe rimasto strozzato”.